In questo articolo vedremo come scegliere tra pennarelli Pantone oppure i Copic. Colorare coi Pantoni, che sembrano pennarelli simili ai Copic, oppure con i reali pennarelli Copic, può sembrare simile a prima vista, ma in realtà sono due sistemi diversi, che bisogna conoscere, per capire se è meglio scegliere i pantoni o i pennarelli Copic.

I Pantoni e i Copic: due linee di pennarelli da conoscere.

Marchi come Pantone e Letraset sono entrati ormai nella storia, tant’è vero che, per esempio, per i pennarelli che usano questo sistema è uso comune la definizione “pennarelli pantoni”.
Tra di essi i più diffusi sono i pantoni Promarkers della Letraset.

La versatilità e la diffusione ampia del sistema Pantone lo rendono una firma universalmente riconosciuta nel campo di tutto ciò che è colore, quindi anche per gli strumenti per il disegno, come i pennarelli che tutti i giorni usano migliaia di grafici e disegnatori, che siano amatori, appassionati o professionisti.

Ma non è il solo sistema presente in commercio: molto apprezzati e utilizzati sono i pennarelli Copic, prodotto nipponico che ha invaso anche il mercato occidentale, di grande qualità e che permette versatilità di utilizzo nel campo del disegno grafico e non solo.

Punto, linea e superficie: Copic oppure Pantone ProMarker?

I pantoni Promarkers e i pennarelli Copic sono entrambi pennarelli a base alcolica, naturalmente non tossici.
La denominazione di colori Pantone – un codice numerico composto da due gruppi di cifre che è valido ovunque nel mondo – rende i colori dei pennarelli pantoni in teoria uguali tra loro, anche se le aziende di produzione possono essere differenti.

I pennarelli Copic invece hanno un sistema di decodificazione interno, per cui ogni tinta si identifica con una lettera e due cifre, e prima di iniziare a utilizzarli conviene tenere ben presente il catalogo Copic per capire di quali pennarelli dotarsi per le proprie necessità.

L’uniformità del colore

Il confronto più immediato riguarda l’uniformità del colore:

  • con i pantoni Promarker il colore si può stendere in modo uniforme, e i singoli tratti non risultano visibili (ovviamente, si parla di un utilizzo semi-professionale, cioè di un risultato che si ottiene col tempo e comunque con un po’ di pratica);
  • i pennarelli Copic possono, invece, essere utilizzati con successo non solo per ottenere campiture di colore omogenee, ma anche e soprattutto per ottenere sfumature.

Le punte dei pennarelli

Un altro livello di differenziazione tra i Copic e i Pantoni riguarda, invece, le punte.

I vecchi Pantoni Tria hanno 3 punte, ma ad oggi si trovano solo resti di magazzino.
I Pantoni Letraset Promarker hanno 2 punte.
I pennarelli Copic hanno di base 2 punti ma la possibilità di acquistare diversi tipi di punte intercambiabili.

Non è la tinta di colore a cambiare, in questo caso, ma il tipo di pennello, il che, per un disegnatore professionista o che si avvia alla carriera professionale, può fare la differenza.

Differenze su carta

In ultimo, anche la carta può essere importante da valutare.
Ad esempio, chi usa i pennarelli Copic sa che deve prediligere una carta liscia e poco assorbente; e che non bisogna avere fretta, ma lasciare asciugare il disegno man mano che ci si sta lavorando.

Come scegliere tra Pennarelli Copic e pennarelli Pantone.

Come scegliere dunque tra i Pantoni Promarker e i pennarelli Copic?

Iniziamo col dire che esistono fondamentalmente 3 tipologie di pennarelli Copic, i Marker, gli Sketch e i Ciao.
Questi ultimi, i Ciao, sono i più consigliati per chi si sta avvicinando al mondo della grafica e del fumetto o manga, per chi sta imparando le varie tecniche e deve, come si dice, “farsi le ossa”.
Sono i più economici, hanno una doppia punta, una a scalpello (per colorare aree più grandi) e una a pennello (più sottile, per tratti più precisi) e sono presenti in 180 colori diversi, permettendo, dunque, una vasta scelta che, però, alla lunga può cominciare a starvi stretta, soprattutto se pensiamo che i pennarelli Copic Sketch hanno ben 358 colori tra i quali poter scegliere!

Sicuramente gli Sketch sono uno step successivo, una spanna sopra rispetto ai Ciao, in quanto sono stati progettati per chi si trova già a lavorare su bozze.
Anche gli Sketch hanno la doppia punta, quella a scalpello e quella a pennello, che è particolarmente morbida e flessibile e dunque permette un controllo del colore più preciso.
In ultimo, i pennarelli Copic Marker sono i più professionali.
Con 214 sfumature diverse, doppia punta e 7 punte supplementari, rappresentano il non plus ultra in casa Copic.
Inoltre, da non dimenticare è il pennarello Blender che serve a diluire meglio il colore ed è un prezioso alleato nella tecnica della sfumatura.

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I pennarelli Pantone, invece, si riferiscono al sistema internazionale Pantone.
Questo sistema di colori rappresenta, come già accennato, uno standard in tutto il mondo, la cui indiscussa qualità si può ritrovare, per esempio, nei Letraset Promarker.

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Da sottolineare il fatto che questi pennarelli rappresentano un acquisto la cui spesa può essere anche ingente, dato il prezzo.
Certo, per cominciare vanno benissimo pochi pennarelli, ma continuando a lavorare sul disegno e la grafica, bisognerà ampliare la propria scelta per assecondare l’espressione della creatività.

I pennarelli di uno e l’altro sistema, però, sono prodotti di qualità che alla lunga sicuramente valgono la spesa.
Non va dimenticato che i pennarelli Copic non sono usa e getta, a differenza dei Promarker: possono essere ricaricati e permettono un utilizzo virtualmente molto lungo.

Perché scegliere i Copic e perché scegliere i pantoni Promarker

A voler fare un discorso eminentemente tecnico, il sistema Pantone, essendo praticamente ubiquitario (viene usato dalla grafica alla farmaceutica), comprende un range vastissimo di colori, per replicare i quali la semplice stampa non è ovviamente sufficiente: difficilmente una linea di pennarelli, per quanto completa, potrebbe contenere tutte le sfumature di un catalogo di nuances infinito.
Le tinte che si trovano in commercio sono però le più utilizzate e conosciute, e sono sicuramente quelle che i grafici e i disegnatori usano con maggiore frequenza.

Ma quindi, cosa conviene scegliere tra i Pantoni e i Copic?
Tentare di dare una risposta univoca è tremendamente difficile perché gli strumenti del lavoro creativo sono soggettivi, così com’è soggettiva l’esperienza di utilizzo.

Ma possiamo provare a dare qualche linea guida.
Possono scegliere i Pantoni tutti coloro che hanno la necessità, soprattutto in ambito professionale, di replicare il più fedelmente possibile dei colori specifici, e non hanno particolari esigenze per quanto riguarda le sfumature.

I pennarelli Copic, invece, possono attagliarsi di più a esigenze creative, quindi per fumettisti o autori di manga (i mangaka, anche nostrani!) o più in generale per chi ama disegnare con sfumature e tinte cangianti, grazie alla più semplice e immediata possibilità di miscelare le tinte e di ottenere sfumature non solo con diversi pennarelli usati insieme, ma anche con gli speciali pennarelli blender.

Molti confessano di aver scelto entrambi i tipi di pennarello: usano sia i Copic che i Pantone, mescolandoli e creando nuance e campiture di colori in modo sicuramente più personalizzato.
Per far questo, però, bisogna avere maestria ed esperienza, ed essere pronti alla sperimentazione.

Il consiglio? “Take your time”, prendiamoci il tempo (e le risorse che occorrono) per fare diverse prove con uno e l’altro sistema, senza dare nulla per scontato: non si tratta solo di prediligere l’una o l’altra marca, ma anche di trovare il giusto match tra i pennarelli e la carta che si preferisce, in base, naturalmente, alla tipologia del proprio lavoro o passione.

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