La Dama di Auxerre e il Kouros di Milo possono essere gli esempi più chiari dello stile della scultura arcaica greca, assieme a Kleobis e Bitone, ed altre opere, che si sviluppa in due correnti: dorico e ionico.

Le opere doriche in scultura, ma in generale nell’arte greca, sono impostate su un concetto di forza, più squadrate, più brutali, più tozze, con un senso di forza compressa molto forte.

Le opere ioniche sono più slanciate, tese verso la verticalità, più alte, più decorate, con un’attenzione molto forte sia all’elemento decorativo sia illuministico (come la luce batte sull’opera).

Arte greca. Dal decimo al primo secolo a.C.
149 Recensioni

Intorno al VII sec. , all’interno dell’area attica, ad Atene e dintorni, nasce un nuovo stile, dalla confluenza dei due, e va a formare lo stile attico, di cui parleremo in un prossimo articolo. L’eccessivo decorativismo ionico viene compensato nello stile attico, dalla forza dorica.

La Dama di Auxerre

Lo stile dorico greco asce proprio nell’isola di Creta, perché è eredità di una cultura cretese e micenea. Qui risorge la scultura monumentale. L’unica civiltà ad esprimersi attraverso una scultura di grandi dimensioni era stata l’egizia e l’improvviso apparire di opere monumentali testimonia l’influenza della civiltà egizia sul mondo Mediterraneo.

Tra le opere in pietra che abbiamo e che provengono da Creta ricordiamo quella che viene definita la Dama di Auxerre.

Dama di Auxerre
Dama di Auxerre, VII sec a.C., Louvre, Parigi

E’ una figura femminile ascrivibile al VII sec., proveniente da Creta, di materiale calcareo con grossi cristalli, che costituisce uno dei prototipi più tipici della scultura dedalico-cretese. Leggi l’introduzione alla scultura greca arcaica.

La Dama di Auxerre è rivestita con il tipico vestito sia femminile che maschile, il chitone (tunica fino ai piedi) e uno scialle (himation). Il chitone, stretto in vita da un’alta fascia evidenzia un torso atletico, in cui vediamo una decorazione a scaglie di serpente.

E’ impostata secondo una posa rituale con i piedi pari, il braccio destro portato al petto e il sinistro lungo i fianchi in una posa detta di “dedicazione” (la statua dedica se stessa alla Dea).

Le parti che compongono la statua sono costruite per blocchi chiusi, sovrapposti, aggiunti ma non correlati tra loro. Ogni elemento è a sé, unito ma non correlato.

La bocca è lievemente sorridente nel famoso “sorriso arcaico” tipico sorriso del periodo arcaico, una sorta di accentuazione della mancanza di espressione.

Kleobis di Polymedes di Argo

Il Kleobis di Polymedes di Argo fa parte di un duo di statue, Kleobis e Bitone, due atleti figli di una sacerdotessa che muoiono nello sforzo per aver trascinato un carro sul quale c’era la madre.

Kleobis e Bitone Polymedes di Argo Delfi
Kleobis e Bitone Polymedes di Argo – Museo di Delfi – VII-VII sec.

Gli argivi (popolo di Argo) ritrassero le loro immagini e le offrirono al santuario di Delfi. Sono entrambi ritratti mentre stanno avanzando, che rimanda alla statuaria egizia. Le masse sono squadrate, massicce, le proporzioni del corpo danno prevalenza alla massa.

Kouros di Milo

Nella statuaria arcaica ionica la figura è statica, immobile, dotata di frontalità assoluta, ma estesa in verticale. C’è un effetto di chiaroscuro meno intenso che nello stile dorico. La luce tende a scivolare in modo serico lungo il corpo.

Kouros di Milo
Kouros di Milo – metà VI sec a.C.- Atene museo archeologico nazionale

Nello stile ionico della scultura arcaica le proporzioni tendono ad enfatizzare l’altezza, a far apparire le opere più slanciate, quando in realtà l’altezza del Kouros di Milo e di Kleobis di Polymedes sono uguali.

Anche nel Kouros di Milo osserviamo il “sorriso arcaico”, che esprime imperturbabilità, non un reale sentimento umano.

Kouros di Capo Sunio

Il Kouros di Sunio è una statua in marmo del principio del VI sec., si trova nel museo di Atene.

Kouros del Sunio
Kouros del Sunio, Atene VI sec a.C.

Caratteristica dominante delle opere anche nella statuaria ionica greca è la forte geometrizzazione della forma, anche nella rappresentazione dell’uomo. Soprattutto osserviamo come le forme siano organizzate in maniera possente pur senza avere nessuna forma illusionistica, che risponde alle caratteristiche solite.

E’ un’opera fortemente e solidamente impostata. Il corpo è rappresentato rispondendo a categorie ideali che fanno sì che nella figura umana vengano rappresentate idee che non attendono a ciò che si vede ma a ciò che si pensa. Si rappresenta una idea astratta.

In quest’opera osserviamo però una posizione diversa, con le braccia lungo i fianchi e a pugno chiuso, ma appaiono elementi che caratterizzano il corpo: un cuneo, che dalle gambe arriva alle anche, e osserviamo anche come con poche linee semplici sono rappresentate tutte le parti superiori.

Nel viso però non c’è nessuna somiglianza con l’umanità, non è una rappresentazione illusionistica (come la vede l’occhio), ma è come la si pensa. Per la civiltà greca la natura conta poco, il centro dell’universo è l’uomo e tutto gira intorno a lui.

Hera di Samo

Anche l’Hera di Samo è opera ionica. Hera è la madre di Zeus, in latino Giunone.

Hera di Samo
Hera di Samo – VII-VI sec a.C. Parigi, Louvre

L’Hera di Samo è una statua acefala (senza testa). Era collocata nell’Hearion di Samo (tempio dedicato ad Hera). E’ un’opera che testimonia un radicale mutamento del gusto e pare possa rifarsi a iconologie di origine anatolica (Turchia) e più probabilmente della regione della Frigia.

Rappresenta una Kore che indossa un kitone ripreso in vita da una cintura, è pieghettato raffinatamente. Il busto è vestito con l’himation, pieghettato più ampiamente, le pieghe sono più mosse ed è messo trasversalmente sulla figura.

Il braccio destro è teso lungo i fianchi e il pugno è chiuso, il braccio sinistro era piegato sul petto in posizione di dedicazione e con ogni probabilità la statua stringeva un oggetto da dedicare alla Dea.

E’ un’opera in stile ionico molto simile ad una colonna. Nello stile ionico la protagonista è la linea, mentre nello stile dorico la protagonista è la massa.
Apparirà poi una confluenza dello stile ionico e dorico in scultura che sfocerà nella scultura attica.

5/5 - (10 votes)